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Studio Mochi Zallocco

I buoni carburante come benefit aziendale

Sempre più aziende riconoscono il valore del welfare aziendale e decidono di premiare i propri dipendenti offrendo loro agevolazioni che contribuiscano a migliorarne la qualità della vita. Tra gli incentivi offerti più di frequente dalle imprese ai propri dipendenti ci sono i buoni carburante. I buoni carburante, conosciuti anche come buoni benzina, sono dei buoni non nominativi che permettono di acquistare carburante nei distributori convenzionati e rendere così più leggere le spese mensili sostenute per fare il pieno all’auto.

Si tratta di un benefit aziendale particolarmente apprezzato, specialmente da coloro che usano tutti i giorni il proprio veicolo per raggiungere il luogo di lavoro. Questi buoni carburante possono avere diverse forme: buoni cartacei, buoni elettronici ricaricabili o buoni elettronici usa e getta. Solitamente si acquistano direttamente dalle compagnie oppure attraverso le società che erogano diversi tipi di buoni acquisto. Dopo averli acquistati, le aziende li offrono ai propri dipendenti come regalo di Natale o come parte del premio di

risultato. Alcune imprese scelgono anche di offrirli come omaggio ai propri clienti.

I lavoratori possono utilizzare i loro buoni carburante senza alcun vincolo, se non quello di rifornire il proprio veicolo nelle stazioni di servizio che fanno parte del circuito convenzionato, e possono anche scegliere di cederli a un familiare. I buoni carburante non devono essere confusi con la carta carburante, in quanto si tratta di due strumenti che hanno funzioni diverse. Mentre il buono carburante è un’agevolazione che il lavoratore può usare per rifornire il proprio veicolo fuori dall’orario di lavoro, la carta carburante è uno strumento che viene utilizzato esclusivamente per il rifornimento dei veicoli aziendali. Si tratta, quindi, di uno strumento dedicato alle aziende e ai liberi professionisti in possesso di partita IVA che offre il vantaggio di ridurre il carico di lavoro amministrativo; permette di scaricare facilmente il costo del carburante e di dedurre l’IVA mantenendosi in linea con la nuova normativa fiscale; la card si attiva in modo facile e veloce e permette di controllare e certificare in maniera accurata i consumi dei veicoli aziendali; tutti i pagamenti sono tracciati e vengono riepilogati a fine mese, così da poter tenere sempre sotto controllo per le spese sostenute per l’acquisto del carburante; una volta al mese viene emessa automaticamente la fattura elettronica che comprende tutti gli importi spesi per il rifornimento di carburante in quel periodo.


I BUONI CARBURANTE COME BENEFIT AZIENDALE AI DIPENDENTI

I buoni carburante possono diventare un vero e proprio strumento di welfare aziendale poiché rientrano a tutti gli effetti tra i benefit aziendali. Si tratta, cioè, di agevolazioni che le imprese possono scegliere di erogare ai propri dipendenti. In particolare, i buoni carburante rientrano nella categoria dei fringe benefit, cioè quelle agevolazioni che sono considerate accessorie alla retribuzione e quindi sono esenti da tassazione solo fino a una certa soglia. Se i fringe benefit superano l’importo fissato dalla normativa, sono interamente soggetti a tassazione. Le aziende possono scegliere di erogare i fringe benefit ai propri dipendenti sia come regalo, per esempio come regalo di Natale aziendale, sia come premio di risultato, in sostituzione dell’importo in denaro.

Molte aziende trovano utile e vantaggioso offrire in regalo i buoni carburante anche ai propri clienti. In questo caso, il valore dei buoni è di importo più limitato, poiché essi rientrano nella tassazione agevolata a cui sono soggette le spese di rappresentanza solo per un importo pari a 50 euro ad unità. I buoni carburante sono davvero molto facili da utilizzare. Si possono trovare sia sotto forma di carta prepagata non ricaricabile, sia sotto forma di codici numerici. In entrambi i casi, l’importo e la data di scadenza sono variabili. Se si riceve un buono carburante con codice numerico (il codice può essere inviato via e-mail o con un sms) è sufficiente andare a rifornirsi in una stazione di servizio convenzionata e passare il codice a barre sul lettore del distributore. Questo tipo di buono deve essere speso tutto in una volta per l’acquisto di benzina, gasolio o GPL. Se, invece, si riceve un buono carburante sotto forma di carta prepagata, si utilizza quest’ultima come una normale carta di credito; in questo caso, il buono può essere frazionato. Il suo valore residuo comparirà sullo scontrino fornito dal gestore.


QUAL È IL TRATTAMENTO FISCALE DEI BUONI CARBURANTE?

I buoni carburante rientrano nelle misure di welfare aziendale che sono regolamentate dal TUIR, il Testo Unico delle Imposte sui Redditi, che all’articolo 51 stabilisce le condizioni per la determinazione dei redditi da lavoro dipendente. I buoni carburante, come i buoni regalo, non concorrono alla formazione del reddito da lavoro dipendente nel caso in cui siano di un importo pari o inferiore a 258,23 euro (soglia che, solo per l’anno d’imposta 2020, è stata innalzata a 516,46 euro). Se i buoni erogati hanno un valore che eccede questa soglia, essi sono interamente tassati. Bisogna però tenere conto che la soglia di 258,23 euro non è riferita ad un solo fringe benefit, ma alla totalità dei fringe benefit offerti dall’azienda al dipendente durante l’anno d’imposta.

Questo è pertanto l’attuale regime fiscale agevolato per tutti i buoni carburante (siano essi elettronici (e tra questi ci sono anche quelli usa e getta):

 i buoni benzina usati come omaggio ai clienti, se sono di importo pari o inferiore ai 50 euro, sono interamente deducibili, invece per importi superiori vanno contabilizzati all’interno della voce di costi di rappresentanza (con i limiti di deducibilità previsti dalla norma fiscale vigente);

 per i buoni carburante usati come benefit per i dipendenti, invece l’agevolazione si ha fino a quando non si supera, su base annua, un valore complessivo a dipendente di 258,23 euro (516,46 euro per il 2020). Infatti sono esenti dall’Irpef per i dipendenti, mentre sono deducibili per l’azienda ai fini Irpef.

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